giovedì 11 ottobre 2007

Cosa volete, è sardo!

(Senza offesa per i sardi in generale, è ovvio!)
Manco a farlo apposta, torno a scrivere ed è giornata di argomenti che mi ispirano. Stavolta è una notizia sentita alla radio e che Libero News mi conferma: un muratore sardo, che convinto della sua infedeltà ha segregato, umiliato e violentato l'ex-fidanzata in Germania, ha ricevuto attenuanti dal giudice tedesco che l'ha condannato perchè è sardo, quindi andrebbe tenuto conto del diverso sfondo culturale ed etnico in cui è vissuto. E devo dire che è un discorso talmente assurdo che quasi non so da dove cominciare (a parte forse chiedermi come diavolo ha fatto questo a diventare giudice...). Mi astengo dal considerare i particolari, che nel campo del giornalismo moderno vanno sempre presi con una certa cautela, e mi riferirò all'episodio in generale. Per prima cosa, non posso fare a meno di ravvisare un certo razzismo di fondo in una sentenza come questa, una sorta di altezzosità da dire "è una specie inferiore, è comprensibile se ha comportamenti del genere"; non voglio lasciarmi andare a facili provincialismi, ma viene il dubbio: il giudice ha forse trascorsi da SS?
Secondo, cosa vuol dire che il suo retaggio (non)culturale è un'attenuante? Che siccome dalle sue parti il rapporto uomo/donna è diverso, è più comprensibile se gli usa violenza? Aspetto con ansia la prossima occasione in cui un immigrato arabo vorrà infibulare sua figlia, allora. Siccome dalle sue parti è cosa usuale, immagino che se la caverà con poco...
Ancora: la legge, perlomeno in Italia, non ammette nemmeno l'ignoranza di una legge. In pratica, non importa se non sapevi che fosse sbagliato o illegale, paghi lo stesso. E nemmeno sei tu che decidi a quali leggi sottostare oppure no, il massimo del controllo che ti è permesso in questo senso è votare a un referendum o cambiare cittadinanza. Quindi, perchè ancora dovrebbe essere scusato, anche se parzialmente, un essere che agisce con tale disprezzo per l'esistenza e la persona altrui? Cosa importa se lo fa per "ragioni culturali"?
Pare che adesso gli avvocati stiano cercando di portare il caso in Italia, dove si spera che il caso sia esaminato da persone un po' meno decerebrate che in Germania, e che riconoscano la reale gravità di quel che ha fatto il mostro sardo. Una parte ragionevole di me mi sussurra di lasciare che la giustizia lo condanni ad una pena in carcere secondo legge; ma un'altra parte pensa che sono casi come questi che meriterebbero la legge del taglione o la pena di morte. E devo dire che, chiedendomi "a cosa potrà mai servire un individuo del genere?", non mi sento di dargli del tutto torto.

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