venerdì 7 dicembre 2007

La guida e la mente altrui

Quest'oggi ho visto un paio di cose che mi hanno lasciato perplesso.
Caso numero uno: sto viaggiando lungo la strada principale, davanti a me un'altra auto, davanti a essa un SUV. Più avanti sulla destra si avvicina uno di questi grandi negozi/esposizione di strutture da giardino, come capanni in legno, gazebo ecc. ed evidentemente il guidatore del SUV vuole andare a dare un'occhiata, perchè una cinquantina di metri prima dell'ingresso mette la freccia, e comincia a rallentare. Arrivato lì svolta, e nello stesso momento la macchina dietro di lui fa l'ultima cosa che mi sarei aspettato: gli suona. Dà un colpo di clacson.
Il che mi fa subito domandare: ma che cavolo suoni? Pensavi avesse messo la freccia e rallentasse per divertimento? E nel caso più probabile che tu non abbia visto la sua freccia, ne consegue una domanda ancora peggiore: dove diavolo stavi guardando invece che sulla strada davanti a te..?
Poi dice succedono gli incidenti...
Manco a farlo apposta, la cosa si ripete poco dopo per me. Devo svoltare in una strada a sinistra, metto la freccia e mi fermo, perchè dalla direzione opposta arriva una colonna di macchine. Con la coda dell'occhio vedo un movimento a sinistra... mi giro, ed è un Mercedes che mi si è quasi-affiancato cercando di svoltare come me. E fin qui va bene, è un idiota, come ce ne sono tanti, che pensa di essere più bravo e furbo e veloce e di svoltare prima di me. Peccato che in quel punto ci fosse una deviazione, e quindi la scena si svolgeva sotto gli occhi di un paio di vigili che controllavano il traffico... Va bene, svolto, proseguo con il Mercedes dietro, e poco dopo arriva la ciliegina sulla torta: perchè devo entrare a destra nel cancello del mio ufficio. Quindi che faccio, metto la freccia a destra e rallento. Il guidatore del Mercedes evidentemente pensa: "ma l'avrà capito che sono un imbecille? Meglio dargliene conferma!" E così che fa? Nel momento che svolto, mi lampeggia con gli abbaglianti e sgasa superandomi indignato perchè gli ostruivo la strada.
E come al solito in questi casi, io rimango a domandarmi: ma la gente quando guida, a che cavolo pensa? Se una macchina mette la freccia e rallenta, sarà perchè vuol farti dispetto o perchè vuole svoltare? Capisco che le frecce si usano sempre meno, quindi non tutti ci hanno familiarità, però...

Lascio con un prezioso consiglio per gli acquisti:
"Quando i sintomi influenzali ti fanno sentire la testa come un pallone... non è il caso di farsela prendere a calci."

venerdì 9 novembre 2007

Lutto per il giornalismo

Enzo Biagi è morto. Viva Enzo Biagi.

Una conferma di più al vecchio adagio "Sono sempre i migliori che se ne vanno". I peggiori restano qua, purtroppo.
Dato il suo ruolo di colonna portante e figura di riferimento del vero giornalismo in Italia la salma sarà inumata in un cimitero di Roma, accanto alla tomba del Giornalismo e quella della Verità, deceduti da tempo.

Ironia a parte, addio sig. Biagi. Ci mancherai.

giovedì 11 ottobre 2007

Cosa volete, è sardo!

(Senza offesa per i sardi in generale, è ovvio!)
Manco a farlo apposta, torno a scrivere ed è giornata di argomenti che mi ispirano. Stavolta è una notizia sentita alla radio e che Libero News mi conferma: un muratore sardo, che convinto della sua infedeltà ha segregato, umiliato e violentato l'ex-fidanzata in Germania, ha ricevuto attenuanti dal giudice tedesco che l'ha condannato perchè è sardo, quindi andrebbe tenuto conto del diverso sfondo culturale ed etnico in cui è vissuto. E devo dire che è un discorso talmente assurdo che quasi non so da dove cominciare (a parte forse chiedermi come diavolo ha fatto questo a diventare giudice...). Mi astengo dal considerare i particolari, che nel campo del giornalismo moderno vanno sempre presi con una certa cautela, e mi riferirò all'episodio in generale. Per prima cosa, non posso fare a meno di ravvisare un certo razzismo di fondo in una sentenza come questa, una sorta di altezzosità da dire "è una specie inferiore, è comprensibile se ha comportamenti del genere"; non voglio lasciarmi andare a facili provincialismi, ma viene il dubbio: il giudice ha forse trascorsi da SS?
Secondo, cosa vuol dire che il suo retaggio (non)culturale è un'attenuante? Che siccome dalle sue parti il rapporto uomo/donna è diverso, è più comprensibile se gli usa violenza? Aspetto con ansia la prossima occasione in cui un immigrato arabo vorrà infibulare sua figlia, allora. Siccome dalle sue parti è cosa usuale, immagino che se la caverà con poco...
Ancora: la legge, perlomeno in Italia, non ammette nemmeno l'ignoranza di una legge. In pratica, non importa se non sapevi che fosse sbagliato o illegale, paghi lo stesso. E nemmeno sei tu che decidi a quali leggi sottostare oppure no, il massimo del controllo che ti è permesso in questo senso è votare a un referendum o cambiare cittadinanza. Quindi, perchè ancora dovrebbe essere scusato, anche se parzialmente, un essere che agisce con tale disprezzo per l'esistenza e la persona altrui? Cosa importa se lo fa per "ragioni culturali"?
Pare che adesso gli avvocati stiano cercando di portare il caso in Italia, dove si spera che il caso sia esaminato da persone un po' meno decerebrate che in Germania, e che riconoscano la reale gravità di quel che ha fatto il mostro sardo. Una parte ragionevole di me mi sussurra di lasciare che la giustizia lo condanni ad una pena in carcere secondo legge; ma un'altra parte pensa che sono casi come questi che meriterebbero la legge del taglione o la pena di morte. E devo dire che, chiedendomi "a cosa potrà mai servire un individuo del genere?", non mi sento di dargli del tutto torto.

Il diritto d'autore vs la pirateria

Ancora un link dal blog di Attivissimo, ma che ha generato un'interessante discussione nei commenti: ancora una volta al centro dell'attenzione la controversa questione tra detentori di copyright e "pirati" del peer-to-peer. "Colpirne uno per educarne cento" sembrerebbe il motto che la RIAA, l'associazione dei discografici americani, vuole insegnare al pubblico, dato che la donna che ha avuto la sfortuna di essere beccata (complici alcune sue ingenue imprudenze), è stata condannata a pagare 222.000 dollari di multa più spese processuali per avere scaricato e condiviso su Kazaa ben ventiquattro canzoni. Sono tantissime, lo so, e ovviamente la condannata ha già annunciato che farà ricorso, ma quel che è più interessante è la controversia di princìpi tra la realtà della pirateria, dei prezzi eccessivi della produzione musicale, sostenitori del diritto d'autore come della libera distribuzione, e relative filosofie di base, che puntualmente si ripresenta ad ogni comparsa di una notizia del genere (vedi appunto i commenti all'articolo di Attivissimo, i concetti esposti sono tutti molto interessanti).
Qui mi premeva sottolineare concetti che prendono spunto da un intervento di "Rado il figo": in relazione al degrado della situazione della pirateria, riferisce che alcuni suoi conoscenti sono a un punto tale che non vanno più al cinema, ai concerti, non comprano più CD musicali o film su DVD nemmeno in edicola, perchè tanto si può scaricare tutto gratis da Internet (salvo poi avere la faccia tosta di lamentarsi perchè mancano i contenuti speciali et similia).
Al che vorrei rispondere che non ne ho mai visti personalmente, ma quelli che nomina mi sembrano soltanto ragazzi stupidi che ormai per principio, pigrizia o abitudine qualunque cosa vogliano la scaricano. Non mi verranno a dire che per loro 5 Euro di CD (se li costassero) sarebbero una grossa spesa... non si può includere individui del genere nel discorso, perchè scaricherebbero qualunque cosa comunque, per quanto basso possa essere il loro prezzo. Sono come i discografici da "in galera tutti i pirati!", sono arroccati sulle loro posizioni e da lì non si smuoveranno. Noi dobbiamo lavorare sulle posizioni di mezzo, disposte a cambiare. Anch'io ad esempio, costasse di meno credo che comprerei più musica su CD, perchè mi piace sperimentare. (E' vero che sono anche piuttosto pigro, altrimenti avrei già guardato i cataloghi online di MP3 senza DRM, o provato il settore indie in rete...) Senza contare che è sì ingiusto pagare troppo, ma quando si paga niente si tende a dare poco valore al bene ottenuto, e questo sminuisce il lavoro di quelli che l'hanno creato...
Comunque, in un mondo come quello odierno, in cui tutto è facilmente duplicabile, ormai possiamo fare affidamento solo sull'onestà della gente, indirettamente responsabilizzandola. Esempio lampante sono i webcomic. Ce ne sono tantissimi, tutti prodotti e pubblicati in proprio, e i guadagni agli autori derivano meritocraticamente dalla loro abilità e popolarità vendendo magliette, illustrazioni e copie rilegate. Certo, chiunque potrebbe solo salvare le tavole sul disco rigido, oppure prenderle e pubblicarle per conto suo (come succede a volte su siti-community di artisti come Deviantart), ma pochi lo fanno... cosa che testimonia anche la validità della pubblicazione diretta senza intermediari: al massimo serve una persona che ti faccia il sito se non sei pratico, ma se tu editore/discografico vuoi rimanere della partita bisogna che cambi e ti adatti (ad esempio offrendo studio di registrazione e promozione professionali), altrimenti verrai messo da parte. E' anche di questo che si parla quando Attivissimo o chi altro dice "contenuti aggiunti". L'atmosfera di un concerto dal vivo, il vedere e sentire direttamente i propri beniamini, le orecchie che fischiano il giorno dopo... come anche la jewel case con il libretto di un CD, la copia rilegata del webcomic, il libro brossurato con sovracoperta, sono tutte cose che non si possono duplicare, e sono quelle che giustificano un prezzo maggiore della versione materiale rispetto all'opera nuda e cruda scaricata (anche se in effetti gli attuali prezzi dei CD, pur con scatola e libretto, sono esagerati). Se una cosa costa poco (il giusto), sarò invogliato a acquistarla regolarmente; se inoltre questa cosa mi piace, sarò ben contento di pagare anche qualcosa di più. Se invece ti prendi la versione piratata, stai a quello che passa il convento, ovvero il rischio della poca cura pur di vendere o distribuire in giro il materiale: MP3 tagliati o codificati male, film senza contenuti speciali, oppure ripresi con la telecamera dentro al cinema con audio pessimo e gente che tossisce in diretta... e a quel punto che cavolo ti lamenti a fare?
Non c'è niente da fare, è ovvio che serve una revisione generale del modello di distribuzione e business discografico che pur avendo funzionato per anni e anni, adesso deve cambiare. I prezzi dei supporti materiali come i CD sono stati gonfiati artificialmente a livelli ingiustificabili, mentre la crescita di Internet ha stravolto il sistema di scambio, promozione e distribuzione. Appare evidente che le misure di sicurezza restrittive come il DRM finiscono per danneggiare solo chi non sa come aggirarle, ovvero gli acquirenti onesti, i pirati continuano indisturbati, considerando che quella qui citata è la prima sentenza conclusa contro uno di loro, e le case discografiche non riescono o non vogliono rendersi conto di starsi aggrappando a un sistema obsoleto che diventa sempre meno valido. Poche eccezioni stanno cominciando a vendere via Internet brani MP3 anche di cantanti famosi, e privi di sistemi di protezione... speriamo che il futuro porti maggiore lungimiranza, specialmente ai produttori di contenuti e legislatori in giro per il mondo, che solitamente non sono molto rapidi a recepire i cambiamenti.

Back on track, sono tornato

Eccomi qua, sono tornato dalle vacanze. Ok, a dire la verità sono tornato a fine Agosto, ma ho avuto qualche difficoltà a ripartire... penso capiate cosa intendo.
Per cominciare, una segnalazione veloce: il solito appello falso per qualcuno che è tanto malato e ha tanto bisogno di aiuto. I nomi e numero di telefono dell'ospedale cambiano periodicamente, ma i particolari da tenere d'occhio per riconoscere l'annuncio sono: il povero piccolo bambino che da mesi ha un'età 17 mesi, che ha bisogno di sangue RH+ per una "leucemia fulminante". Inutile dire che è una boiata, che nel migliore dei casi è scaduto da tempo, mentre nel peggiore intasa i centralini degli ospedali (come sta facendo) e raccoglie strada facendo quel simpatico strascico di trecento indirizzi e-mail in CC: che tanto piacciono agli spammer professionisti. Se la ricevete, cancellatela senza troppi rimpianti.
Altra notizia è che in Cina durante la Golden Week, una loro festa nazionale, 1.4 milioni di computer sono stati infettati da un trojan che al solito pare cerchi di rubare password, numeri di carte di credito ecc. Posso solo sperare che non vengano usati in una qualche botnet, come successo qualche tempo fa con il virus Storm.
Nota personale: cominciare a linkare siti esterni che non siano solo il blog di Attivissimo...

martedì 31 luglio 2007

Clima... "bizzarro"

Questo 2007 verrà probabilmente chiamato dai giornalisti che alla fine dell'anno ne tireranno le somme "l'anno del clima impazzito". Pensateci, tiriamo due somme già da adesso: l'inverno è stato anormalmente caldo, è stato già tanto se è sceso sotto zero. Temperature veramente fredde in compenso si sono avute a intermittenza nei primi mesi dell'anno, quando di solito marzo "pazzerello" e la primavera cominciavano a scaldare i campi e funestarci con la pioggia imprevedibile. Che tra l'altro non è caduta granchè, facendo temere siccità per l'estate (previsione rivelatasi fondata, alcune località balneari sono bloccate perchè mancanti dell'acqua sufficiente a sostenere la stagione turistica), oppure caduta in isolati nubifragi che come è successo altre volte sommergono i malcapitati residenti ma non crea grande riserva nelle falde. Adesso l'estate sembra rispettare il copione, con temperature sulla trentina di gradi all'ombra, afa e le classiche raccomandazioni per gli anziani "a rimanere in casa nelle ore più calde". Ma come è già successo altre volte quest'anno, basta una giornata un po' diversa per far crollare il termometro di dieci gradi in un sol colpo. Evidentemente c'è qualcosa che non va con il clima, che quest'anno chissà perchè sembra più evidente... non sembra pensarla così il signor George W. Bush, che ha di nuovo allegramente disertato la riunione mondiale sul clima, si vede che per lui è normale così. Dopotutto, come dargli torto? L'economia degli Stati Uniti (nei settori che importano a lui) vanno bene, come l'esportazione di pace e ipocrisie, e l'importazioni di bare con soldati morti; sta attivamente provvedendo per assicurarsi nuove riserve petrolifere per fare andare avanti quella caldaia a gasolio che è la federazione degli Stati Uniti d'America, e che lui si sta impegnando a mantenere tale, ci mancherebbe; la sua aspettativa di vita residua sarà di quanto, venti, trent'anni al massimo? Nel frattempo lui potrà continuare a vivere nel lusso, poi alle catastrofi ambientali e agli sconvolgimenti climatici ci penseranno i suoi (e nostri) figli, eventualmente.

venerdì 27 luglio 2007

38° Anniversario dello sbarco sulla Luna

20 luglio 1969. "Un piccolo passo per l'uomo, un balzo da gigante per l'umanità"...
Il giorno fatidico in cui, spinto da una politica di competizione verso l'avversario Russia (la famosa "corsa spaziale") ma anche dalle forza insopprimibile dei sogni e dell'ingegno umano, un uomo mise per la prima volta piede su un altro corpo celeste. Ovviamente fu il nostro satellite Luna, il più vicino e facile da raggiungere, ma fu ugualmente un risultato eccezionale per le risorse dell'epoca. Molti problemi dovettero essere risolti con tecnologie inventate appositamente, spingendo al limite l'intelligenza degli scienziati coinvolti. Le risorse erano illimitate, ma il tempo stringeva... non si poteva permettere che i russi ripetessero il successo di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio. Era una questione di politica, di prestigio e orgoglio nazionale. All'epoca.
Adesso, a distanza di tanti anni, la questione del "siamo arrivati prima noi" non ha più tanta importanza. Rimangono le tecnologie sviluppate in quel periodo frenetico (forse uno dei pochissimi periodi di 'boom' tecnologico che non riguardi una guerra) e che sono utilizzate ancora oggi come il teflon, le celle a combustibile per l'energia elettrica e altre... Ma sopratutto, rimane lo straordinario risultato che davvero, come commentò Neil Armstrong non era solo americano, ma accomunava tutta l'umanità: giungere fisicamente, non soltanto con sonde automatiche ma con il nostro fragile guscio umano, su un corpo celeste diverso dalla natìa Terra, e fare ritorno. Un risultato unico, senza precedenti nè successori, e che testimonia le imprese eccezionali che gli esseri umani possono compiere quando mettono da parte le trivialità terrene per seguire i sogni del proprio cuore e la parte più positiva del proprio intelletto. L'uomo è sempre stato un animaletto ingegnoso e caparbio, fin dai tempi delle lame di selce; se smette di strillare e tirare pietre ai propri simili, può scendere dagli alberi, e aspirare alle stelle.